Sono un’interior designer , formata presso l’università italiana più conosciuta al mondo: lo IED di Milano.

Sono specializzata in interni domestici e pratico questa professione dal 2009.


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Silvia Orlandi

Perché un progetto Horeca sia vincente è necessario che si distingua dalla massa, trovando il suo tratto distintivo e quindi che sia curato in ogni dettaglio.

Per me infatti ogni progetto di ristrutturazione o creazione Horeca è come una ricetta: bisogna far lievitare le idee, mettere gli ingredienti insieme e poi in cottura verso la realizzazione. Così è stato anche per Savè, una pizzeria gourmet a Turi, progetto che a livello umano ho sentito molto vicino al mio modo di lavorare, grazie anche a Saverio, il titolare, un ragazzo giovane con passione ventennale per la pizza: dovevo creare per lui un posto in cui si rispecchiasse, ma al tempo stesso un luogo in cui il suo target riconoscesse i suoi valori.

Il mio metodo IBE per progettazione di locali per la ristorazione e settore alberghiero applicato a Savè: com’è nato il concept del progetto

Come ho già avuto modo di spiegarvi nell’articolo I dettagli di brand design che fanno la differenza in un locale Horeca vincente, ogni progetto Horeca di successo nasce da una buona idea di partenza, attorno a cui sviluppare il resto: è una questione di immaginazione, ispirazione, ma anche di ricerca, e non in senso astratto, ma nei meandri del sogno del cliente: il materiale da cui attingere è tutto lì, già pronto, basta allenarsi ad afferrarlo e affinarlo con l’esperienza e la creatività.

Il progetto architettonico e d’interni di Savè nasce infatti da un’idea che mi balenò in mente da subito: rendere unico uno spazio ispirato alla farina e al modo di trasportarla e conservarla. Da questa idea iniziale ne sono poi scaturite altre a catena: l’idea di famiglia per esempio, il modo di mangiare un piatto in casa in maniera informale, l’idea di dispensa dove riponi gli ingredienti selezionati con il cuore. Ecco com’è nato il concept che ha guidato la progettazione stilistica di questo luogo.

Rendering

rendering

1 – Interior design di una pizzeria di 107 mq: come il design può superare i problemi di spazio

Ma c’è sempre un ma: la situazione dello stato iniziale era molto complicata. Lo spazio, recuperato da un ex garage, consisteva in 107 mq in cui incastrare ogni tassello alla perfezione, ossia:

  • 40 posti a sedere,
  • un banco bar e pizzeria,
  • una cucina con servizi,
  • il gruppo servizi igienici.

So cosa ti starai chiedendo a questo punto: ebbene sì, progettare una pizzeria in uno spazio piccolo si può fare. Come? Progettando l’80% dello spazio su misura, modellandolo al cm sulle esigenze del cliente.

foto dello stato di fatto

Design di interni su misura per Horeca: progettare ogni arredo al centimetro è un modo di soddisfare le esigenze di spazio

La sfida era proprio lo spazio: perciò ho incastrato i pezzi come in un puzzle e ho dovuto di conseguenza disegnare ogni arredo horeca su misura per ricavare spazi utili allo stivaggio e alla sala. Il risultato è stato soddisfacente il doppio perché, anche se opero in questo settore da anni, ogni volta vedere che gli spazi e i flussi si intrecciano bene dà senso e gioia alla mia giornata.

planimetria di progetto Savè

Planimetria stato di fatto Savè

 

Scelta di materiali e colori nel progetto di design pizzeria Savè: legno e terracotta per stimolare l’appetito

Sono l’ABC degli strumenti che un buon designer di interni sfodera per creare atmosfere e al tempo stesso trovare soluzioni ai problemi strutturali: colori e materiali d’arredo stabiliscono che tipo di linguaggio emotivo si creerà nell’ambiente, e al tempo stesso sono lo strumento con cui si va a modellare il posto.

Partendo, come dicevo, dall’idea della farina, ho scelto legno povero come materiale d’elezione: abete spazzolato e tinto bianco gesso. Il colore dominante della palette invece è il terracotta che nella variante scelta ricorda il colore del sugo diluito con la mozzarella, un’ode alla pizza, piatto forte della casa, ma anche uno stimolo plurisensoriale che acuisce la fame.

Il pavimento e molte delle superfici sono in gres effetto cemento, donando all’ambiente un’atmosfera industriale ma con un tocco chic.

Nello spazio domina anche il rame, un metallo che dona lucentezza, un pizzico di classe ed è anche molto trendy: lo troviamo in maniglie, lampade, complementi d’arredo.

Arredo e complementi di arredo Horeca: come li ho progettati e scelti in base al concept di design di partenza

Nell’arredo, come già detto, c’è un tocco Industrial, come ad esempio nelle lampade di rame (avete notato la lampadine? Ogni bulbo ha un filamento led che simula le posate!).

Le sedie sono state pensate per essere leggere e al contempo ricordare una sedia old style, rassicurante. Il resto degli arredi sono stati disegnati e realizzati, nella maggior parte dei casi, ispirandomi alle casse in legno per il trasporto della farina: dal banco pizza, alla parete attrezzata per gli ingredienti.

Un’altra grande sfida in questo progetto è stato il soffitto: disegnato come se fosse un vero e proprio arredo. Ha richiesto molti disegni esecutivi e sopralluoghi con le maestranze. Perché l’ho disegnato così? Perché volevo creare profondità attraverso le linee che partono dal soffitto e terminano sulla parete attrezzata. Inoltre è disegnato anche in modo da nascondere i faretti che sono stati inclusi e integrati nella struttura.

Disegno tecnico del soffitto

 

2.   Brand Identity horeca: dal progetto ai valori di brand, come è stata sviluppata l’identità di Savè

Se il concetto di partenza rimanda alla farina, agli ingredienti base della pizza e soprattutto a creare uno spazio dove “fabbricare” pizza ma con classe, i valori con cui identificare il brand Savè sono stati semplici da identificare, perché già presenti davanti ai nostri occhi: la famiglia, luogo in cui si preparano e mangiano cose buone, la rassicurazione di ritrovarsi a convegno in un posto informale sentendosi a proprio agio, la cura nella scelta materie prime genuine, sane e gustose, riunite in ricette originali per un menù davvero gourmet.

Per realizzare quest’idea non ci siamo avvalsi solo del progetto dello spazio e del design degli arredi, ma anche dello studio del menù e del concetto grafico del logo: tutto questo è nato dalla collaborazione con l’agenzia di comunicazione Segni Grafici di Turi.

5.   Experience design: che tipo di esperienza si propone di ispirare il progetto pizzeria gourmet Savè

 

In un progetto Horeca l’esperienza che il locale si propone di ispirare è tutto: nel caso di Savè è gustare una pizza circondati da indizi che ti riportano alla mente scenari familiari (sembra di essere in una vera dispensa della nonna!). È quindi un’esperienza di memoria, calore familiare subliminale, raccoglimento e sperimentazione.

L’esperienza passa anche dalle sensazioni tattili: la morbidezza del piano in abete spazzolato, parallela al bordo alto della pizza al tatto, chiama in gioco i sensi e richiami incrociati.

A livello visivo sei circondato da colori caldi e accoglienti, e la pizza di Savè è come un abbraccio: comunicativa a livello visivo quanto olfattivo e (c’è bisogno di dirlo?) gustativo!

          

Problem solver interior design per Horeca: prevedere piani B è l’arma vincente

La sfida più importante è stata il poco spazio a disposizione e al contempo la voglia di esclusività, creando un ambiente caldo e confortevole.

In corso d’opera è raro inoltre che non nascano altri problemi di carattere architettonico: è la prassi. I fuori squadro sono l’incubo di ogni progettista, ma ne siamo usciti vincendo e mettendo in atto soluzioni già ricavate in fase di progettazione. I piani B servono eccome!

Di sicuro le armi vincenti per risolvere problemi di progettazione e/o realizzazione sono creatività e calma. Bisogna allenarsi a prevedere, e preventivare un piano B per adattarsi alla circostanze: abbiamo apportato piccole modifiche, talvolta migliorative. Il risultato? Dovevamo assolutamente ottenere lo spazio per 40 coperti e così è stato. Ragionare per incastri ti salva sempre.

Cosa ho imparato dall’esperienza di Savè: progettare spazi piccoli e rapporto umano

Saverio era scettico all’inizio, diceva “Sei sicura che riuscirai a far entrare tutto quello che mi serve?” ma poi avrei voluto filmare la sua reazione: puro stupore. Anche per i clienti: non si capacitavano di come fosse successo e l’accoglienza del progetto finito è stata davvero fantastica. Lo spazio, ribadisco, si lascia plasmare con tecnica e progettazione mirata.

Esperienze di questo tipo ti insegnano e lasciano tante cosa: è stata un’occasione per conoscere maestranze molto in gamba con cui ho stretto un ottimo rapporto.

Il 50% delle maestranze sono state di mia fiducia e abbiamo lavorato tutti molto bene: mi chiamavano la boss!

Tuttavia la lezione più importante ha riguardato ovviamente il mio lavoro: ho imparato che progettare luoghi piccoliè possibile, ma vanno curati al dettaglio, e che essi possono essere molto insidiosi, ma anche molto soddisfacenti.

Il mio intento principale era seguire l’istinto fidandomi di esso: volevo ridisegnare la tradizione, senza stravolgerla, solo arricchendola. Secondo voi ci sono riuscita?

Ditemelo nei commenti sulla mia pagina Facebook Studio Design Silvia Orlandi o il mio profilo Instagram @studiosilviaorlandi: non vedo l’ora di avere un vostro feedback!

 

 

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